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"Laudato si"… sarà il titolo dell'attesa enciclica del papa sul creato

  • gpicsalento
  • 10 giu 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

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"Laudato si', sulla cura della casa comune". Questo il titolo scelto da Papa Francesco per la sua seconda enciclica, questa volta sulla difesa dell'ambiente e sull'ecologia, secondo quanto annunciato dalla sala stampa vaticana. L'enciclica verrà presentata il 18 giugno da un cardinale, Peter AppiahTurkson, un rappresentante del patriarcato ortodosso di Costantinopoli, Giovanni Zizioulas, e uno scienziato, John Schellenhuber, fondatore e direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research. Già nei giorni scorsi erano emersi 'rumors' sul titolo dell'enciclica di Papa Bergoglio, un chiaro richiamo al Cantico delle Creature di San Francesco, un inno a Dio e alla fratellanza tra l'uomo e il creato segno dell'amore di Dio, come traspare in ogni passaggio del capolavoro del santo di Assisi ("Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra"). Un testo che evidentemente è particolarmente affine al pensiero di Bergoglio, molto legato ai temi ambientali, un argomento da sempre al centro dei discorsi di Papa Francesco, come quello alla Fao o al Parlamento europe. Durante il volo tra lo Sri Lanka e Manila, parlando con i giornalisti, Francesco aveva accennato al carattere ecumenico che avrebbe dato al documento. Nel suo magistero, Francesco ha voluto costantemente sottolineare la valenza biblico-teologica della difesa della natura. "Il rispetto del creato è un'esigenza della nostra fede: il 'giardino' in cui viviamo non ci è affidato perchè lo sfruttiamo, ma perchè lo coltiviamo e lo custodiamo con rispetto. Ma questo è possibile solo se Adamo, l'uomo plasmato con la terra, a sua volta si lascia rinnovare dallo Spirito Santo", aveva affermato il Pontefice nell'omelia del Corpus Domini, il 4 giugno. Non è la prima volta che un'Enciclica ha il suo titolo in italiano e non in latino, come da prassi. Ad esempio Pio XI intitolò "Non abbiamo bisogno" l'Enciclica in difesa dell'Azione Cattolica italiana nel 1931, in seguito ai tentativi del regime fascista di eliminarla. Papa Ratti utilizzò anche un'altra lingua "volgare", il tedesco, per il titolo dell'enciclica "Mit brennender Sorge" contro il nazismo del 1937. La prima enciclica di Bergoglio, "Lumen Fidei", arrivò pochi mesi dopo la sua salita al Soglio di Pietro, nel luglio 2013, un testo sul quale aveva a lungo lavorato il suo predecessore Joseph Ratzinger basato su una riflessione sull'amore e sulla natura dell'uomo con riferimenti al matrimonio, alla famiglia e ad un mondo che non si basi solo su utili e profitti.

 
 
 

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